venerdì 8 febbraio 2008

Sale elemento che unisce gli opposti

Torniamo sul Sale perchè è in stretta relazione col Fuoco Segreto.
Diciamo che il sale scaldato dal fuoco genera un fuoco che non brucia. Esso è il processo che unisce il Re e la Regina. In altre parole bisogna sintetizzare le opposte nature del Sole e della Luna con il sale.
Dalla putrefazione si ottengono diversi "spiriti" del sale, che, a al grado più puro, rendono omogenei solfo e mercurio. Il mercurio, ovviamente, nel frattempo, deve essere stato sottoposto al regime del Sole, si deve cioè aver eliminato la sua umidità lunare.
Il sale dunque che ci occorre deve essere il risultato della putrefazione, quello che permette la resurrezione dalla morte. Basilio Valentino, ad esempio, insiste molto su questo elemento, che d'altronde è l'elemento di partenza per giungere alla trasmutazione finale, alla colorazione rossa della materia. Nelle "Dodici chiavi della filosofia", le fasi dell'opera, vengono suddivise in dodici operazioni che concorrono a effettuare le tre che le raggruppano(nigredo-albedo-rubedo). Ognuna di queste operazioni è illustrata con una tavola esplicativa. Queste tavole puntano l'attenzione sul lavoro da operare col sale e nella sua natura.
Il frutto finale della putrefazione è l'antimonio, sale verde, che è il risultato di operazioni di raffinazione dello spirito del sale, detto sale di Ammon, l'ammonio. Il sale verde è raffigurato con un lupo. La bestia color cinabro deve mangiare il sole e da questi sgorga il sangue rosso.

martedì 18 dicembre 2007

Fuoco Segreto

Diversi autori parlano del cosidetto fuoco segreto. Tra essi, il più noto, Basilio Valentino, lo definisce "fuoco che non brucia".
Ebbene il fuoco segreto è in possesso di tutti gli uomini, inizati o meno, profani o adepti. Poi la saggezza della Tradizione provvede ad instradare il conoscitore dell'Arte verso la fonte di questo fuoco potentissimo, capace di incenerire e di plasmare la materia, con un energia sottile e intensa.
Prometeo rubò il fuoco agli dei, ma non si trattava di fuoco comune, ma di un fuoco che è legato ad ogni singola cellula del microcosmo umano. Si attiva con parsimonia e con costanza e solo attraverso gli insegnamenti di un maestro, come, del resto, tutta l'arte viene insegnata.
Pur trattandosi di fuoco, il Fuoco segreto serve per generare altro fuoco, il principio sulfureo che si deve liberare dal mercurio. Questo combustibile permette, se guidato da volontà incorrutibile, di saltare il nero, o comunque di attutire i dolori da esso scatenato. Il fuoco segreto permette di raggiungere la rubedo, transitando per breve tempo attraverso il bianco.
Questo potente strumento appartiene all'uomo, che, a differenza di quanto detto dal mito di Prometeo, lo ha avuto in dono assieme ai sensi.
E' un fuoco che consta di fiamma fredda e calda insieme, fiamma lunare e fiamma solare, argentata e dorata. Si attizza molto lentamente, e poi, quando viene alimentata sprigiona energia che dialoga con il Logos. Brucia la materia impura e si collega al Tutto. E' formata dalla stessa sostanza del Tutto e come il Tutto assume ogni stato fisico.
La sua corrente è ascendente e discendente e forma un turbine serpentino, se usato in maniera errata brucia le membra dell'alchimista senza modificare la sua natura.

sabato 15 dicembre 2007

Separazione


Per estrarre solfo dal mercurio, bisogna prima separare le due nature del Mercurio. Questo metallo è di per sè ambiguo, androgino. Ha caratteristiche solari e lunari intrecciate nello stesso elemento. La condizione umana dopo la caduta ha fatto prevalere le acque sul secco. Dunque si rende prioritaria, se vogliamo seguire la via secca, che la terra si asciughi e che le acque si dividano dalla terra, come dal cielo. Anche se procedessimo per via umida, si rende necessaria la separazione tra il volatile e il fisso. Ciò fatto si potrà individuare la vera essenza degli istinti derivati dallo Spirito-Fisso(solare) e di quelli generati dall' Anima-Volatile(lunare).

La separazione è richiamata nelle tradizioni iniziatiche a diversi livelli di conoscenza. L'adepto viene invitato a consegnare, tutti gli oggetti metallici, e solo successivamente gli verranno resi. Qui si allude alla pesantezza del piombo che, trattato opportunamente si trasmuta in oro, ovvero, l'alchimista, conosciuto il procedimento che permette a un qualsiasi metallo di convertire il suo stato fisico, ha la possibiltà di reimpossessarsi della parte scissa e di consentire alla materia di colorarsi di Rosso.

Volontà e desiderio sono due facce di una stessa medaglia ma la prima deve uccidere il secondo. Il drago deve essere decapitato, e la colomba deve librarsi sulle acque. L'ambiguità della forma mercuriale diventa preponderante proprio quando l'artista cerca di separare i due elementi. Il volatile soffoca il fisso, lo avvelena con i suoi venefici e genera grande confusione, in questa fase, ancora sotto la nera influenza di Saturno, il misto potrebbe spezzarsi perchè le due nature non si ricompongono e la scissione diventa definitiva, potendo sopraggiungere la morte. La volontà di origine lunare prende il sopravvento su quella solare, perchè sebbene la volontà è di per sè fenomeno solare, la dicotomia maschio femmina non è risparmiata in nessuna categoria della materia. La ricomposizione o reintegrazione è opera innaturale, in quanto propone un rovesciamento dell'esistenza, una vera e propria discesa agli inferi, una lotta cruenta tra forze opposte, energie di diverso orientamento polare.

Allora bisogna discernere, alla luce del raziocinio le proprietà e le appartenenze dell'una e dell'altra Potenza. Si deve tenere ben distinto contenuto e contenitore, causa ed effetto. La terra non si deve mischiare con il cielo, l'acqua non si infiltri nell'aria.

Quindi l'alchimista deve essere ben saldo nelle sue intenzioni e deve porsi in un punto d'osservazione sopraelevato, in modo da poter osservare serenamente le fiere che si assaltano e determinare il vincitore. La sua coscienza deve liberarsi dalla feccia, l'atanor deve essere chiuso ermeticamente e il fuoco costante e alimentato di frequente. Si deve costringere il fisso a separarsi dal volatile per poi consentire all'adepto di plasmarlo e di modificarne la struttura. Ribadisco che l'operazione consta di un rovesciamento radicale del moto delle molecole, esse devono ruotare nel senso inverso, l'energia prodotta deve provenire da una fonte a sua volta trasmutata. La fonte, ovvero, l'alchimista stesso deve riuscire ad osservare i comportamenti fisico-chimici di tutti i metalli per definire l'appartenenza reale o virtuale all'una o all'altra natura, distinguerne i rispettivi padroni o influenze planetarie e da quel momento tentare la conjiuctio, il matrimonio regale tra Sole e Luna. I due sposi fino a quel momento sono un tutt'uno conflittuale e l'uno tende a invadere la natura dell'altra e viceversa. E' necessario che Re e Regina allora si dividano per poi riunirsi in armonia e risolvere i conflitti elementali che li contraddistinguono. Allora la terra sarà fecondata e la natura darà i suoi frutti.

lunedì 10 dicembre 2007

Natura del Sale


Il Sale è il principio dal quale si parte per attuare l'Opera. Rappresenta, secondo la Tradizione(intesa come serie di trasmissioni orali di procedimenti iniziatici inalterati nel tempo), il corpo e il suo microcosmo. In particolare, si dice che il simbolo del Sale alluda al seme. Ma il seme nei suoi complessi rapporti con l'essenza corporale dell'individuo, le pulsioni e le emozioni. Nel Sale risiedono tutti gli elementi necessari alla trasmutazione. Nei testi viene trattato, a seconda della sua "raffinazione", denominandolo con i suoi diversi cambiamenti di stato: ammoniaca, antimonio, salnitro. Questi non sono altro che campi energetici derivati dalla lavorazione del Sale. Ma sono anche il prodotto della putrefactio di cui abbiamo parlato in riferimento all'opera al nero. Produzioni di materia che si verificano a livello subatomico e all'interno della mente. Ricordiamo che il sale asciuga l'umido e utilizzato correttamente è catalizzatore di processi alchemici che velocizzano la trasmutazione abbreviando o eliminando(in casi di rara conoscenza iniziatica) la fase nera. La terra secca infatti è il prodotto del Sole e sotto il suo influsso il Fuoco deriva dal Fuoco. Sale dunque asciuga l'umido della parte acquea del Mercurio contribuendo a fissare quest'ultimo in maniera più rapida. Se l'operazione è stata compiuta in maniera corretta avremmo ottenuto antimonio, in caso contrario, salnitro, un sale venefico che renderà vane le operazioni precedenti. Questo Sale quindi deve essere la risultante di diverse purificazioni che partono dall'uccisione del desiderio, o se preferiamo, dal taglio delle ali di Mercurio. Così l'elemento solfureo, influenzato dall'Ariete, avendo cioè la falce di luna preso le sembianze di corna di montone, viene liberato con processo di sublimazione. La Pietra-elisir trasformerà in oro tutto ciò che l'artista comanda. Le energie inferiori e superiori coincideranno in un legame inscindibile e i metalli abbandonati nell'iniziazione, saranno restituiti all'adepto. Allora egli sarà diventato un maestro dell'arte e la materia si piegherà al suo volere. Egli sarà in grado di interagire con il Logos, la legge che sottende la distribuzione delle particelle, degli atomi e della vita, e la Geometria dell'universo.

giovedì 22 novembre 2007

I quattro elementi














I quattro elementi sono quelli che costituiscono Macrocosmo e microcosmo: Fuoco(triangolo con il vertice in alto), Acqua(triangolo con il vertice in basso), Aria( triangolo spezzato in alto), Terra (triangolo con il vertice spezzato in basso).

Macrocosmo, che per Tradizione si identifica con l'universo, e microcosmo, che rappresenta l'Uomo non sono affatto separati. Essi sono un modello di studio, come il planetario o la cartina geografica sono la rappresentazione di un'unica entità. Ma dal punto di vista umano, data la dualità essenziale della persona, l'operazione di trasmutazione da piombo in oro è un percorso di reintegrazione con l'Uno originale. Non siamo separati dalla legge fondamentale dell'universo, è il nostro io, nella sua essenza, che ci separa dal Logos ma tramite le operazioni alchemiche potremmo aspirare a riunificarci con l'universo. Per consentire ciò dobbiamo estrarre il seme della nostra radice e utilizzarla come farmaco per la riunificazione. Terra, Aria, Acqua e Fuoco sono sempre rappresentati da un triangolo, dalle stesse dimensioni, qualunque elemento esso rappresenti. Se sovrapponiamo i quattro simboli otteniamo un magen davìd(fig.in alto), ovvero stella di davide o sigillo di Salomone, che, guarda caso, raffigura Macrocosmo e microcosmo, o se vogliamo l'intersezione di maschile e femminile, o l'illustrazione della Legge di Corrispondenza ermetica"Come sopra così è sotto". Allora, in definitiva, partendo dal Fuoco si arriva al Fuoco. L'alchimia, o meglio, la Grande Opera consiste nel dominare il regime del Fuoco. Bisogna far scaturire Fuoco dall'Acqua e viceversa per mettere in moto la grande energia della Pietra.
Nella natura umana i quattro elementi tendono all'instabilità e all'anarchia, per cui l'operazione alchemica fondamentale è quella di stabilizzare e armonizzare gli opposti.

martedì 20 novembre 2007

Opera al nero


Ci sono tre fasi fondamentali della Grande Opera, coincidono con tre colori. Si tratta della colorazione che assume la materia prima, man mano che attraversa la trasmutazione. Parliamo di Opera al nero o nigredo, Opera al bianco o albedo, Opera al rosso o rubedo.
L'opera al nero coincide con la putrefactio che deve avvenire per separare il Mercurio volatile da quello fisso, o se vogliamo per fissare il volatile. Per sua natura il Mercurio tende ad essere volatile cioè soggetto all'influsso della Luna. Ciò è dovuto alla presenza di Acqua, l'elemento che compone essenzialmente i corpi e gli organismi viventi.
Stiamo parlando di un'operazione complicata e dolorosa, perchè avviene sotto il dominio di Saturno. Liberare il solfo da Mercurio non è facile, anche perchè Saturno, il guardiano del prigioniero Mercurio, è un carceriere arcigno, e Mercurio, per sua natura è sfuggente, subdolo(ricordiamo che è il dio dei ladri), infiltrato anche nella essenzadella prigione che lo possiede. Ha un legame forte con la materia che vogliamo trasformare e usa tutta la sua forza e le relazioni chimico-fisiche per trattenere solfo. Allora la materia deve morire per vegetare nuova vita sotto il regime del Sole.
Passaggio iniziale e fondamentale l'opera al nero è l'iniziazione stessa all'alchimia, è la fase del dolore profondo, ricercato dallo stesso alchimista, che deve bruciare la sua carne per ottenere sale di ammonio. Sale, badate bene, sale di ammonio ma pur sempre Sale.
Così abbiamo ottenuto il seme della materia primordiale e da questo seme possiamo partire per le operazioni successive.
Si può anche saltare la nigredo, a condizione che la volontà sia affilata come la spada che rompe un guscio d'uovo e si utilizza, in tal caso un Fuoco segreto che incenerisce senza bruciare.
V.I.T.R.I.O.L. Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem

domenica 18 novembre 2007

Carissimo amico alchimista
si vede che non leggi con attenzione quello che scrivo, continui a confondere un semplice tentativo di chiarire le idee su una scienza complessa come l'alchimia, con la presunzione di un esaltato. Ma non esistono diversi manuali sulla cabala, sulla magia ecc.? ed io non posso cercare di trattare un argomento come si deve senza essere tacciato di presunzione? c'è un malinteso di fondo che bisogna eliminare, cercare di applicare delle regole ad un arte o ad una disciplina, essendo l'arte o la disciplina di origine umana, non è totalitarismo. Ti faccio un esempio: puoi dipingere il quadro più astratto di questo mondo, ma se butti i colori a caso, non ottieni, seppur nell'astrattezza del quadro, nessuna armonia. L'alchimia che è un'arte millenaria, consta di regole precise, perchè come ben sai si basa su relazioni tra elementi che ora chiamiamo "chimici". Nessuno ti impedisce di pensare all'alchimia come all'espressione più attinente a quello che pensi, ma non starai affatto operando alchemicamente.
con simpatia